Un puzzle molto complicato
Nel segmento di storia che faticosamente stiamo vivendo erano state concordate, dopo la seconda guerra mondiale, alcune regole di convivenza tra popoli e paesi. Non tutto ha funzionato, non tutti i conflitti sono stati evitati, non tutti i limiti sono stati rispettati, ma nessuno -in modo formale- aveva finora platealmente rinnegato la condivisione di quelle regole. Adesso sembra che quel meccanismo di tutela si stia sgretolando sotto i nostri occhi: chi infrange platealmente le regole di convivenza tra paesi e popoli lo fa ormai senza neppure cercare fittizie giustificazioni o alibi al proprio operato. Non è una mutazione evolutiva: è una drammatica regressione alla legge del più forte messa in atto da chi ha la memoria corta e l’orizzonte temporale asfittico. (...)
Immaginiamo di dover comporre un puzzle impegnativo, un puzzle che richieda anni di lavoro, i cui pezzi non siano però già tutti nella scatola ma ci vengano forniti un po’ alla volta e in cui il disegno da comporre non sia predefinito nei dettagli, ma solo indicato nei suoi tratti essenziali e nel progetto complessivo. [...]









