La BUSSOLA delle politiche partecipate – Giornale online dell’Associazione Amici per la Città Onlus

Primo Piano

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  • mani che si stringono

CITTADINANZE. Dalla città dei ragazzi allo ius scholae.

La “Città dei Ragazzi” ha aiutato oltre cinquemila ragazzi, provenienti da oltre 20 paesi, a diventare adulti responsabili attraverso il metodo dell’autogoverno; è una realtà importante della città che molto ha detto è molto avrà da dire in merito all’inserimento nella società di chi -benché in situazione marginale- si sente parte di una comunità, ne condivide i valori e vuole appartenervi. Il prossimo 18 settembre, la Città dei Ragazzi si ripropone alla città con il convegno “Cittadinanza, Democrazia, Pace”, un’occasione per approfondire l’intrinseca connessione fra i tre concetti e le prospettive di lavoro che attendono chi si occupa di educazione dei giovani.

 

Quando quasi ottanta anni fa, nella Roma del dopoguerra, Mons.J.Patrick Carrol-Abbing iniziò ad occuparsi dei ragazzi soli e in difficoltà per consentire loro di inserirsi nella società, probabilmente non era particolarmente preoccupato degli aspetti formali e giuridici legati alla cittadinanza; gli interessavano molto di più quelli sostanziali: la capacità relazionale, il rispetto degli altri, il saper gestire le [...]

  • Costruire speranze future

Costruire speranze fondate

E il futuro come sarà? La verità è che nessuno ne ha idea -come per la maggior parte delle cose!- ma non conoscerlo non ci autorizza a disperare, né a scivolare in uno sterile ottimismo di maniera o a disinteressarcene rinchiudendoci nella nostra privata comfort-zone. Non conosciamo il futuro -è vero- ma non per questo dobbiamo rinunciare ad immaginarlo, a fare ipotesi, a vedere se possiamo in qualche modo dare il nostro contributo a modificarlo. Possiamo e dobbiamo ragionare facendoci guidare non solo dai nostri desideri e dalle nostre emozioni, ma cucendo tra loro pazientemente argomenti, fatti, logica e buon senso: un lavoro che non serve solo a prepararci più consapevolmente al futuro, ma anche -e soprattutto- a vivere meglio il presente.

 

ASCOLTA L'ARTICOLO QUI   Siamo ad inizio giugno con l’estate davanti, il periodo che una parte del nostro inconscio si ostina a considerare la stagione delle vacanze, il momento “magico” in cui  non c’è scuola, i ritmi sono più lenti, il lavoro è interrotto dalle ferie… forse qualcuno ricorda i “governi balneari”, una sorta di [...]

AUTORE |3 giugno, 2024|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Manifestazione-Georgia per UE

Il bivio

Dobbiamo scegliere quale strada intraprendere. Possiamo scegliere quella che porta all’integrazione definitiva, verso un’Unione europea dove il termine «unione» non sia un semplice auspicio a cui tendere, ma una realtà da vivere quotidianamente in ogni ambito. Oppure possiamo scegliere – o anche solo lasciar crescere la tendenza – verso la disgregazione, cioè quell’idea di nazionalismo che si nutre di veti e di capri espiatori, che guarda indietro e non avanti, che non vuole vedere nei nostri paesi vicini delle regioni di una stessa entità federale. Nel nuovo Parlamento europeo serve un cambio di passo per raggiungere quella sovranità condivisa necessaria a difendere i nostri valori e il nostro ruolo nel mondo. Un compito importante e delicato da non affidare a qualcuno da cui non compreremmo una macchina usata. Sarà il caso di scegliere persone con la testa sulle spalle e con buone idee nella testa.

 

ASCOLTA L'ARTICOLO QUI   Noi cittadini dell’Unione Europea siamo 450 milioni, abitiamo in 27 stati e parliamo 24 lingue ufficiali diverse: bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, neerlandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, tedesco, svedese e ungherese. Considerando che spesso -pur parlando la stessa lingua- non [...]

AUTORE |26 maggio, 2024|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Elena-Cattaneo2

Il fascino pericoloso della semplicità

Anche se da bambini percepivamo nettamente l’assurdità di alcune domande ("sei stato buono o cattivo? "vuoi più bene a mamma o a papà"?) e l’impossibilità di ficcare dentro un si o un no tutto quello che in una scelta secca non ci può stare, da adulti -una vendetta?- pretendiamo che i giudizi che riguardano le relazioni, la politica, l’economia, il lavoro, la vita, siano riconducibili ad un impossibile on-off. La realtà è sempre più complessa, conviene farci pace. La complessità non è sempre un sopruso a cui ribellarsi, è -molto più spesso- semplicemente come sono fatte le cose, come siamo fatti noi."

 

ASCOLTA L'ARTICOLO QUI    A chi non piace la semplicità? Tutti preferiscono le cose semplici, eppure -dovremmo averlo imparato- la realtà spesso non lo è, a cominciare dallo stesso concetto di semplicità. Vuoi più bene a papà o a mamma? Sei stato buono o cattivo? A scuola è andata bene o male?... Ci sono alcuni [...]

AUTORE |20 maggio, 2024|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Canali TV1

Se una cosa vale l’altra

I fatti che i media ci raccontano e le modalità con cui lo fanno somigliano sempre più a una gigantesca bancarella in cui si mescolano senza alcun ordine politica e cronaca, questioni cruciali e dettagli superficiali, tragedie sconvolgenti e chincaglierie senza importanza. Nell’informazione la quantità è nemica della qualità: elenchi interminabili di dichiarazioni, commenti, convegni, alluvioni, omicidi e incidenti non aiutano affatto a capire e a cogliere il livello di importanza delle notizie e la priorità dei temi. Se di fronte alla bancarella delle informazioni abbiamo sempre più spesso l’impressione che una cosa valga l’altra, certamente un po’ dipende dai venditori, ma un po’ anche da noi compratori che -forse- una gran voglia di capire e di scegliere non l’abbiamo...

 

ASCOLTA L'ARTICOLO QUI   Non che manchino gli argomenti, ma quando si tratta di decidere il tema a cui dedicare questa riflessione del lunedì ci troviamo sempre più in difficoltà. I fatti che i media ci raccontano e le modalità con cui lo fanno somigliano sempre più a una gigantesca bancarella in cui si mescolano [...]

AUTORE |29 gennaio, 2024|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Leadership1

Leader e leadership

Se nel secolo scorso la leadership si è evoluta passando dalla stagione dei leader dominatori a quella dei leader morali, questo secolo sembra piuttosto privilegiare i leader tessitori, quelli cioè capaci di costruire e gestire con cura le relazioni, immaginare equilibri possibili tra interessi diversi e trovare i linguaggi giusti per proporli, avvicinare le culture facendo forza sui tratti condivisi: saper tessere la tela sta diventando più importante delle armi possedute, saper immaginare nuovi equilibri più efficace dell’ossessione di ripristinare quelli vecchi.

 

ASCOLTA L'ARTICOLO QUI   Quando pensiamo ai grandi leader è più facile che ci vengano in mente figure del passato: è infatti possibile giudicare una leadership e valutarne la statura solo a bocce ferme, quando sappiamo come è andata a finire e diventano più nitidi gli effetti della sua azione e della sua influenza. Oggi [...]

AUTORE |15 maggio, 2023|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Floyd-Calciatore-2 (1)

Significato, segno, opportunità

Nessuno è così ingenuo da pensare che basti un gesto simbolico, come inginocchiarsi qualche secondo prima di una partita di calcio, per combattere efficacemente il razzismo (ben altro…) o che farlo significhi privilegiare un ingiustizia rispetto ad altre (ben altre…), ma nessuno è anche così ingenuo da non intuire che -quando si parla di segni- “omettere” è significativo quanto “fare”.

 

Non c’è bisogno di essere semiologi o scomodare Umberto Eco per cogliere la differenza tra segno e significato, così come tutti sappiamo quanto il nesso tra i due possa non essere univoco e generare fraintendimenti: “segni” gestuali come dare la mano, baciarsi sulle guance, annuire o negare con il capo, alzare un braccio, inginocchiarsi, possono [...]

AUTORE |28 giugno, 2021|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • politica spezzatino

La politica dello spezzatino

In direzione diametralmente opposta alla ricerca della sintesi politica, vengono proposti all’attenzione del pubblico singoli argomenti intorno ai quali si aggregano e si disgregano di volta in volta consensi trasversali che durano fino al “reset” imposto dal tema successivo. Sembra non importare più la matrice valoriale unificante delle opinioni espresse; al contrario, le polarizzazioni valoriali (destra-sinistra? privato-pubblico? welfare state-terzo settore? …) scolorano sempre più per lasciare il posto alle provvisorie aggregazioni sulla “porzione di spezzatino”. Poi, altro giro altra corsa, si riparte daccapo.

 

Durante una conferenza del 2011 Umberto Eco spiegò che «esistono due forme di censura, una per sottrazione e una per moltiplicazione o eccesso»; per impedire che qualcosa venga detto o ascoltato ci sono insomma due vie: o impedire che venga appunto detto o impedire che una informazione venga percepita come rilevante annegandola in un contesto [...]

AUTORE |3 maggio, 2021|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|
  • Bimbo appena nato

L’obbligo della speranza

Abbiamo il dovere morale di sperare e -soprattutto- di consentire e stimolare la speranza di chi è più giovane di noi, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Noi più avanti negli anni, abbiamo l’obbligo di spingere i giovani a credere nel loro futuro e ad impegnarsi a costruirlo con lo stesso entusiasmo e la stessa “leggerezza” che fu consentita a noi.

 

Con freddezza propria delle statistiche, l’Istat ci ha comunicato che nel 2020 sono morte in Italia 746.146 persone e ne sono nate 404.104. Il deficit tra nati e morti nel 2020 è stato dunque di -342.042. Per trovare un deficit più alto, dall'Unità d'Italia, bisogna tornare al 1918, quando alle vittime della 'spagnola' (quasi 650mila) [...]

  • braille

Sensibilità particolari cercasi

Credo che il grado di civiltà di una comunità si misuri dalla sua capacità di farsi carico dei soggetti più deboli e con scarsa contrattualità sociale. So che non è un’affermazione originale, ma sono convinto che lo stare bene è profondo e gratificante solo se condiviso con quante più persone possibili: il “benessere di nicchia” è un ossimoro fragile e incoerente

 

  Credo che il grado di civiltà di una comunità si misuri dalla sua capacità di farsi carico dei soggetti più deboli e con scarsa contrattualità sociale. So che non è un’affermazione originale, ma sono convinto che lo stare bene è profondo e gratificante solo se condiviso con quante più persone possibili: il “benessere di [...]

AUTORE |22 marzo, 2021|La bussola - giornale on line, Newsletter del lunedì, Primo Piano|