Se l’odio sostituisce la ragione
Tutto può apparire “ragionevole e storicamente spiegabile” quando se ne parla seduti in salotto, quando difendere le nostre convinzioni (quelle che quando sono diverse dalle nostre chiamiamo pregiudizi) è sostanzialmente un pacato esercizio intellettuale, quando ci basta un telecomando per passare da un campo profughi insanguinato al palco di Sanremo o ad un elegante campo da tennis. Di fronte ad una tragedia come il conflitto tra Israeliani e Palestinesi è indispensabile uscire dalla logica del chi vince e chi perde: davvero pensiamo che finisca con un vincitore e un perdente? davvero sapremmo dire in questo momento chi sta vincendo e chi sta perdendo? davvero pensiamo che sia come un campionato di calcio, finito il quale qualcuno festeggia lo scudetto?
ASCOLTA L'ARTICOLO QUI Non mancano mai le ragioni per odiare coloro che consideriamo nemici e -se non ci bastano- ne costruiamo altre nella nostra mente per illuderci che la nostra rabbia sia ragionevole e giustificabile. A tutto facciamo l’abitudine e le nostre convinzioni consolidate (che difficilmente sapremmo distinguere dai nostri pregiudizi) possono anche arrivare [...]