E mentre i canuti e i meno canuti politici si perdono in pretestuose polemiche su questioni archeologiche, la vita accade.

E scorre. Fregandosene se l’articolo 18, che davvero non riguarda quasi più nessuno nato dopo l’80, verrà abolito o meno.

Intanto però accadono fatti importanti. Come quello che è successo alla Fondazione Il Faro di Susanna Agnelli la scorsa settimana.

Più di 500 ragazzi – che forse avranno visto un sindacalista solo in qualche libro di storia – hanno pensato al Faro come al posto che potrà aiutarli a riprendere in mano la propria vita. E quindi hanno presentato la domanda di iscrizione ai corsi di formazione professionale della Fondazione, in partenza ad ottobre.

In meno di 10 minuti sono piovute 529 richieste al sito web del Faro, che sommerso da tanta pressione, è andato per qualche minuto in tilt.

Mica perché ai primi 500 iscritti regaleranno il nuovo Iphone 6, come forse potrebbe pensare qualche politico ben pettinato.

No, perche al Faro questi ragazzi avranno l’occasione di imparare un mestiere in meno di due mesi e trovare un lavoro. Come succede all’80 per cento degli allievi – tutti giovani italiani e stranieri in condizioni di difficoltà socioeconomiche – che escono dalle aule e dai laboratori della Fondazione di Susanna Agnelli.

Questo grazie all’impegno e alla bravura dei ragazzi, certo. Ma anche al coraggio e alla passione delle persone che al Faro credono e che mettono tutti i giorni le loro forze al servizio di un traguardo così importante.

Con gioia e non senza difficoltà.

“Siamo un Faro, è vero, ma anche noi dobbiamo in un certo senso navigare a vista”, ha dichiarato il direttore Gianni Del Bufalo intervistato dall’Agenzia Dire (LINK). “Lo facciamo con entusiasmo e non senza un sano gusto per le sfide”.

“Siamo una piccolissima realtà del cosiddetto privato sociale”, queste le parole di Del Bufalo, riprese anche dal Corriere.it (LINK) e da Repubblica.it (LINK).

“Facciamo parte di quell’universo no profit che dovrebbe costituire le fondamenta del welfare orizzontale di cui la nostra società ha, mai come oggi, disperatamente bisogno”, ha spiegato il direttore della Fondazione di Susanna Agnelli. “Abbiamo una struttura in grado di accogliere oltre il doppio degli allievi che riusciamo a formare ogni anno, ma le risorse a nostra disposizione non ce lo permettono – ha concluso – basti pensare che la formazione di ciascun allievo, gratuita per ogni ragazzo, costa circa 1.800 euro”, ha concluso il direttore del Faro.

Sono queste le sfide con le quali vale la pena di misurarsi. Il resto sono chiacchiere vuote, superate dalla storia e forse buone neppure per la buvette.