“È necessaria una battaglia culturale contro la photo opportunity, l’istantanea studiata ad arte per riscuotere consenso. Tutto il contrario della vita e dei suoi problemi che somigliano piuttosto a un film, con tanto di scritta “continua”.

Da questa considerazione è partito Francesco Rutelli per rispondere alla domanda che gli era stata posta nel nostro incontro di mercoledì scorso: “Se non esiste alcun anno zero, che anno è quello che stiamo vivendo?” (LINK).

E a rinforzare il concetto, Rutelli ha proposto una bella citazione dello storico Cassio Dione: “il cambiamento non avviene in velocità, avviene in profondità”.

Sono questi i consigli che noi trasferiamo al nostro “Giovane Premier”, non per fargli spegnere l’accattivante sorriso fotogenico (è un valido pregio!), né per rallentare la sua corsa alle ormai tardive riforme, ma perché queste siano vere e profonde. Diceva, tanto per cominciare, che gli sarebbero bastati 10 ministri e che i sottosegretari non avrebbero dovuto essere distribuiti tra le correnti! (LINK).

E infine gli rilanciamo l’allarme del nostro amico Luigi Irdi: “Bè, la nuova vulgata politica appare ormai chiara. Come per Brunetta era tutta colpa dei “fannulloni”, ora nel dibattito pubblico è tutta colpa dei “burocrati”. Come sempre, per non assumersi responsabilità, il ceto dominante indica un nemico. Ieri i fannulloni, oggi i burocrati (peraltro creati dai politici), poi i magistrati, ieri l’altro gli ebrei. Nella vita, per sopravvivere, basta scegliersi un nemico. Facile no?”.

Caro “Giovane Premier”, il percorso è tutto in salita.

Noi speriamo. Non possiamo fare altro!

Buona settimana.

Amedeo Piva