Come hanno accolto gli italiani la “salita in politica” di Monti? È stata davvero una scelta provvidenziale per il nostro Paese o piuttosto un’operazione incauta e non priva di elementi di ambiguità? Erano questi alcuni dei temi proposti la scorsa settimana dalla newsletter (LINK), temi che abbiamo provato ad approfondire – al di là dei tanti commenti che sono arrivati ad Amedeo (LINK) – lanciando un piccolo “sondaggio Praxis”. Per cercare, al di là delle previsioni di voto ufficiali e delle analisi di scenario sempre più presenti sui media nazionali, di capire davvero cosa ne pensiamo noi di Praxis. I risultati sono decisamente interessanti.

Più della metà dei voti, il 58 per cento del totale, si è concentrata sulla terza risposta “Provoca disorientamento/confusione negli elettori, che lo hanno sempre percepito come una figura super partes riconosciuta anche a livello internazionale”. I due tweet della notte di Natale, che hanno di fatto lanciato la candidatura dell’opzione Monti alle prossime elezioni, avrebbero quindi lasciato perplessa la maggior parte degli amici di Praxis, forse non rassegnati all’idea di sentire una voce autorevole come quella del Professore impegnata in osservazioni stizzite sulla origine dell’Imu o comunque non disposti a immaginarlo come parte attiva del confronto elettorale.

Il 21 per cento dei voti è andato invece alla prima risposta del sondaggio, più conciliante, per cui la corsa di Monti alle prossime elezioni  favorirebbe “la creazione di un centro moderato e riformista, indispensabile per il buon governo del Paese”.

La seconda opzione invece, quella per cui la “scelta civica” di Monti interromperebbe “il consolidamento del bipolarismo, positiva modalità di governo dei paesi occidentali” ha totalizzato il 10 per cento dei voti.

La risposta “libera” del sondaggio, è stata scelta infine dall’11 per cento degli amici di Praxis.  Tra questi, alcuni hanno espresso una seria preoccupazione per l’operazione “Monti in salita”, ritenendo che “il potere logora chi non ce l’ha” e che quindi “anche il grande prof. è caduto nel fascino del “comando”. Per altri, più drastici, la decisione del premier dimissionario di partecipare alle elezioni con una propria lista può essere considerata una “disdetta per l’Italia”. Interessante poi la spiegazione tecnica di un altro amico, che ha così sintetizzato la scelta di Monti: “Impedirà che si raggiunga una maggioranza di centrosinistra al senato, in modo da poter essere richiamato a capo del governo come salvatore della patria, perché Napolitano (o chi verrà dopo di lui) non scioglierà il senato per indire nuove elezioni”.

Manca poco più di un mese alle elezioni e, come ha sottolineato Amedeo nell’ultima newsletter, “si vedrà”.

Chiudiamo allora questo piccolo racconto sugli umori di Praxis con una citazione, che vuole essere un auspicio di carattere più generale. Monti o non Monti. Perché i nomi passano, mentre gli obiettivi di risanamento del Paese dovranno essere comunque più longevi di una singola legislatura.

Lo facciamo riprendendo le parole dell’ultimo intervento di Giuseppe De Rita sul Corsera di sabato (“Ripartiamo dalle piccole cose”).

“Abbiamo bisogno di forze politiche, anche piccole, che siano però tanto orgogliose delle loro radici culturali da non correre ad apparentarsi in coalizioni con cui contrattare posti; abbiamo bisogno di protagonisti della nostra società civile che entrino in politica accettandone i rischi e non esigendo garanzie previe e status pre-assicurati; abbiamo bisogno (nelle istituzioni e nella società) di persone che sappiano vivere la terzietà del loro specifico ruolo (di magistrati, di ricercatori, di manager, di sindacalisti) senza intrupparsi nella diabolica ambizione di diventare parte che governa; abbiamo bisogno di classi dirigenti che nascano dal basso, capaci cioè di interpretare quel che avviene nei fili di erba e nei cespugli della realtà, senza farsi prendere dalla voglia di salire sempre più in alto, illudendosi di meglio padroneggiare una realtà che al contrario sempre più sfugge alla loro comprensione”.

 

 Il testo del sondaggio:

La discesa/salita in campo di Monti secondo te:

  1. Favorisce la creazione di un centro moderato e riformista, indispensabile per il buon governo del Paese
  2. Interrompe il consolidamento del bipolarismo, positiva modalità di governo dei paesi occidentali
  3. Provoca disorientamento/confusione negli elettori, che lo hanno sempre percepito come una figura super partes riconosciuta anche a livello internazionale
  4. Altro: ………………………………………………