Sull’onda del Referendum di Pomigliano si sono scatenati commenti autorevolissimi di fior di docenti universitari a spiegare come sia necessario riorganizzare il sistema dei diritti di Cipputi. Guido Tabellini, Rettore della Università Bocconi di Milano, è il più netto: “togliere, cominciando dall’articolo 18, i forti vincoli che impediscono alle imprese di licenziare, al di fuori delle situazioni di crisi. Dobbiamo togliere un po’ di garanzie a chi ne ha troppe e darne un po’ di più a chi è privo di tutela” (La Stampa 25 giugno).
La tesi del professore sarebbe molto più convincente se si spingesse a sostenere che si possa cominciare dai docenti universitari che in quanto a garanzie ed assenteismo che nessuno controlla non hanno nulla da invidiare nei riguardi degli operai Fiat.
C’è anche l’occasione. In queste settimane sta transitando al Senato la riforma della Università; una proposta concreta del mondo docente sarebbe un esempio di molto educativo.