Domenica prossima in tutta Europa si festeggerà la “Giornata europea della solidarietà intergenerazionale”,  un appuntamento istituito nel 2009 per  agevolare l’incontro e la collaborazione  tra cittadini, più o meno giovani, dei 27 paesi UE.  Un’occasione tanto più significativa quest’anno, dedicato dall’Unione Europea  proprio all’Invecchiamento Attivo e alla Solidarietà tra le Generazioni.

László Andor, Commissario UE per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Integrazione ha così definito il concetto di “invecchiamento attivo”: “Significa aiutare gli anziani a continuare a lavorare e condividere con gli altri le esperienze maturate negli anni. Si tratta di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società e vivere un modo più sano e indipendente, soddisfacendo quanto più possibile le esigenze di vita”. L’ Anno Europeo 2012 prevede dunque tutta una serie di strumenti ad hoc per contribuire a creare, come afferma lo slogan italiano dell’iniziativa “una società migliore per tutte le età”: dalle misure legislative alle campagne di comunicazione, fino alla promozione di progetti per potenziare la solidarietà tra generazioni.

Quello dell’invecchiamento della popolazione in Europa è d’altronde un fenomeno in netto aumento. E se non bastasse la quotidianità a dimostrarcelo (non ultimo, in Italia, con il controverso nodo della riforma del sistema previdenziale), lo attestano chiaramente le statistiche. Se vent’anni fa gli ultracinquantenni erano nell’Unione Europea circa il 25 per cento della popolazione, oggi sono arrivati al 30, mentre le stime prevedono un aumento al 40 per cento entro il 2060 (dati Eurostat). Questo significa che – secondo le proiezioni – la popolazione degli over 65 dovrebbe aumentare nei 27 paesi europei di circa 2 milioni di persone all’anno.

L’UE ha preparato sul tema della solidarietà tra generazioni un ricco calendario di appuntamenti (http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=971&langId=it). L’Anno Europeo è infatti, fin dal momento della sua istituzione avvenuta nel 1983, un’occasione importante per proporre all’attenzione pubblica temi di portata decisiva per la vita collettiva. L’anno da poco concluso è stato dedicato ad esempio al Volontariato (http://europa.eu/volunteering/it/home2 ), un altro capitolo fondamentale in un momento in cui, come succede nel nostro Paese, si fa riferimento al principio di sussidiarietà addirittura come criterio per reperire i fondi necessari per finanziare i costi della politica (così la brillante proposta del professor Pellegrino Capaldo, http://www.perunanuovaitalia.it ).

E per il 2013? La Commissione Europea ha già proposto di dedicare l’Anno Europeo al tema della Cittadinanza. Un’altra voce che sarà davvero interessante affrontare e tanto più in Italia, da sempre crocevia di popoli ma dove vige ancora un sistema di definizione dell’identità e dell’appartenenza quanto meno ambiguo. Un paese in cui vivono centinaia di migliaia di giovani, magari nati a Roma e dotati di un magnifico slang centocellese e che- eppure – italiani non sono.