Mancano due settimane alla chiusura di Expo. Un successo di pubblico, una bella occasione per “assaggiare” idee nuove, oltre che le specialità del mondo riunite nei vari padiglioni.

Il sottotitolo della manifestazione è infatti “Feeding the Planet”. Nutrire il pianeta con il cibo, con la consapevolezza che “cibo” è molto più che semplice nutrimento.

Congo, Bosnia, Mauritania, Nigeria, Senegal, Mali: sono i paesi di provenienza delle giovani donne che – attraverso i ritmi e i sapori delle terre di origine – hanno raccontato sabato sera al pubblico di Expo Milano 2015, nel suggestivo spazio “The Waterstone”, la storia del loro viaggio in Italia (QUI).

Non una esperienza qualsiasi, dal momento che le protagoniste del “Banchetto di Babele”, performance presentata in Expo dalla Fondazione Il Faro, sono tutte giovani rifugiate. Il loro percorso, le loro speranze sono narrate nel bellissimo docufilm realizzato da Artigiani Digitali (QUI).

Le protagoniste hanno preparato in scena un banchetto virtuale in cui il cibo diventa strumento di dialogo e di integrazione.

Una tavola imbandita in cui cibo e racconto si intrecciano fino a diventare indistinguibili…

Il Faro dedica un’attenzione speciale agli immigrati e ai rifugiati, perché spesso hanno più bisogno di altri, perché considera una ricchezza la loro diversità culturale e perché italiani e immigrati -preparandosi insieme al lavoro- riescono a capire meglio se stessi e il loro futuro.

Un piccolo evento nell’imponente scenario di Expo, per stimolarci a cogliere il cibo anche come un linguaggio e la condivisione del cibo come dialogo e metafora del bisogno di incontrarci per vivere insieme la stessa storia.

Una ricetta? Una ricetta.