C’è chi fa la sua parte -nella costruzione di una società più giusta e solidale- dedicandosi con impegno a sostenere e accompagnare singole persone in difficoltà stabilendo una relazione diretta di aiuto concreto. C’è chi fa la sua parte affrontando i problemi sul piano delle regole, del sistema organizzativo, delle risorse economiche, del metodo. Un lavoro meno diretto, meno personalizzato (forse meno gratificante) ma, quando funziona, più efficace. Di solito i primi diffidano dei secondi:“tutte chiacchiere” e i secondi dei primi: “non risolvono il problema”.
Questo schema di polarizzazioni opposte si ripropone costantemente anche su altri temi. Ad esempio la tutela dell’ambiente: raccogliere con cura organico, plastica e vetro o definire i limiti delle emissioni a livello internazionale?
È più saggio guardare le cose nella loro globalità, anche a costo di perdere i singoli dettagli, o essere attenti ai dettagli anche a costo di sfumare la visione di insieme?
È più vera la mappa della città o lo street view che permette di vedere i portoni e i passanti?
Sono vere tutte e due e non è vero che la verità sta nel mezzo. La verità sta nella complementarietà delle due visioni, sta nel resistere alla tentazione di credere che una sola sia quella virtuosa, sta nella difficoltà di riuscire a evitare le buche e contemporaneamente a capire quale strada prendere.
Non di soli architetti e non di soli muratori. Perché non è vero che la ragione di qualcuno è sempre il torto di qualcun altro.