La democrazia è la facoltà del popolo di esercitare un diritto (di esprimere una preferenza). Se poi non lo fa  dobbiamo convincerlo a esercitarlo, non toglierlo (porcellum).

In merito alla crisi sono pessimista: sai le mie motivazioni. Goldman&Sachs pensi piuttosto a Leman&Brth.

(Giuliano)

 

Carissimo Amedeo, è difficile fare della musica se alcuni componenti dell’orchestra non conoscono le note o si approcciano a suonare per la prima volta lo strumento. Dare il tempo perché imparino mi sembra che non sia possibile perché lo spettacolo va in scena oggi, domani e dopodomani, e allora che fare? La richiesta di cambiamento è stata inoltrata con il voto degli italiani. Il come, i tempi e quali gli strumenti per varare la nuova Italia politica lo decideranno i partiti, nella misura in cui saranno disposti a mettere davanti a sé il bene comune, la mediazione e tutto ciò che può portare verso una nuova Italia. Ogni grande cambiamento storico – politico ha i suoi momenti forti, di contrasto talvolta aspri e contraddittori in cui tutto sembra volgere al peggio e poi sopraggiunge la quiete. Io non ho vissuto l’immediato dopoguerra italiano, penso non facile come oggi. Come allora, oggi c’è una grande voglia di ricominciare, certo in uno scenario diverso, nel Paese e a livello  mondiale.

Sono ottimista e credo che nella classe politica eletta prevarrà il discernimento e quel senso di bene comune da tempo  smarrito.

Un suggerimento: non prestarsi alle provocazioni, tessere con pazienza e mediazione!!!

(Massimo)

 

In un movimento dove si cerca di eliminare il più possibile il meccanismo della delega è normale che non vengano espresse preferenze. Per non parlare delle clientele…

(Lorenzo)

 

Se non conosciamo chi ci rappresenta e non abbiamo il tempo di frequentare movimenti e associazioni, la TV, che la fa ancora da padrone nella comunicazione, dovrebbe presentare in anticipo gli aspiranti eleggibili invece di farci sentire centinaia di volte le stesse cose dette dai capi.

I grillini hanno dato un segnale di presa di coscienza della realtà attuale, ma nessuno ha insegnato loro come gestirla.

Forse per fare un’analisi dovremmo farla non più sui politici, (tanto restano tetragoni sulle poltrone) ma sui cittadini, uno per uno (dato che il concetto di democrazia si è allargato anche troppo) e scoprire di chi è la responsabilità della perdita dei valori.

E le responsabilità dei giornalisti, quando usciranno fuori?

(Annalisa)

 

Caro Amedeo

Tempora mala currunt. Oggi ancora non esiste uno spiraglio per ben sperare. Eppure io sono ottimista.

Ti ho detto in altre circostanze che l’homo economicus di cui si parla da molto tempo non può essere l’artefice di una vittoria duratura. Emergerà l’uomo sociale, l’uomo della cultura etica e sana che sbaraglierà il campo, a dispetto di chi non vuol capire, di chi non vuol ascoltare. Vieni a sentire i commenti dei miei amici, che fanno parte di Associazioni nazionali: Associazione Vittime della strada, Associazione sportiva Elledue per le vittime nello sport, Centro Nazionale per la Bontà nella scuola italiana e degli italiani all’estero.

La finalità dei cittadini che amano la famiglia,lo Stato, la Chiesa consiste nella Cultura della Sicurezza in terra, mare, luoghi di lavoro, di divertimento. Essi vogliono una Scuola che funzioni, una Giustizia che non tenda a reprimere, ma a redimere, vogliono onestà, trasparenza.

Quando penso all’Italia dell’uomo civile e saggio, mi sorride il cuore. Credimi: verrà il tempo….

(Antonio)

 

Per l’esattezza Amedeo: Confagricoltura era espressione del MSI, del PLI e di Repubblicani; Coldiretti della DC; Confcoltivatori (poi nel 1992 CIA – Confederazione Italiana Agricoltori) del PCI.

In quanto alle preferenze c’è un illuminante discorso alla Camera di Matteotti (l’ultimo) nel 1924 dopo le elezioni a suffragio universale (votarono anche le donne, ricordiamolo) pro o contro il fascismo, nel quale illustra a cosa servano le preferenze plurime in quanto a controllo del voto. Ma anche la preferenza unica potrebbe essere ben utilizzata dalla malavita. 

Se non si usa lo strumento della preferenza, se non quando si abbia una preferenza, non credo si debba gridare allo scandalo. Anzi!

(Gabriele)