L’avanzamento tecnologico rende la vita più semplice e ci permette di migliorare diversi aspetti della nostra vita quotidiana, a partire dalla salute di noi stessi e di chi ci circonda fino a preservare la terra su cui viviamo.

Partendo da un oggetto oramai imprescindibile nella vita di ognuno di noi, come il telefono, tramite questo e le app, già citate in un precedente articolo (link: http://www.amiciperlacitta.it/emergenza-rifiuti-quando-linclusione-fa-la-differenza-o-la-differenziata/ ), abbiamo la possibilità di conferire in maniera corretta tutti i rifiuti da noi prodotti e sapere in tempo reale i giorni per la raccolta porta a porta. Tuttavia, per risolvere tale problema, non basta ‘solo’ l’impegno individuale. Servono comunità che si organizzano. Andiamo a vedere le buone pratiche in Italia.

Entrando in ambiti e orizzonti più vasti, le città si stanno munendo di soluzioni sempre più innovative e mirate a migliorare la salute nostra e delle nostre città. Andiamo a vedere buone pratiche ed esempi virtuosi di città che progrediscono e guardano al futuro con un occhio attento all’ambiente.

Un esempio è Milano che ha installato gli SMART BIN: dei cassonetti intelligenti creati nel 2012 dal Politecnico di Milano, collegati ad una rete wirless che permette di comunicare alla centrale che li gestisce di sapere quanto è pieno o vuoto il cassonetto, che tipi di rifiuti ci sono al suo interno, l’umidità, il peso e la frequenza e gli orari di maggiore affluenza delle persone che conferiscono i propri rifiuti.

Questo favorisce e diminuisce gli spostamenti del camion dei rifiuti, che può così girare per la città in maniera mirata e precisa, diminuendo l’inquinamento atmosferico e migliorando anche la raccolta differenziata visto che i bidoni rilevano anche il tipo di rifiuti conferito. I promotori di questa iniziativa sono AMSA (la municipalizzata che gestisce i servizi ambientali) e A2A (l’azienda energetica che controlla AMSA). Per chi ne volesse sapere di più può andare al seguente link: https://leonardo.it/news/cassonetti-intelligenti-milano-smart-bin/?refresh_ce

Altro esempio è Torino, che ha installato, in diverse aree della città, delle eco-isole intelligenti ovvero dei contenitori per i rifiuti ad ingresso controllato, dove il cittadino, ha una chiave elettronica per aprire il portone del cassonetto dove conferire il rifiuto. Questo rende più efficace la raccolta differenziata, permettendo di distinguere bene i cassonetti gli uni dagli altri e migliorando notevolmente il conteggio e la quantità di rifiuti prodotti, e il monitoraggio della raccolta, non più per macro-aree, ma circoscrivendo la raccolta solamente per una determinata eco-isola. In una sorta di km zero dei rifiuti, la strategia è diminuire la distanza tra il luogo dove vengono prodotti i rifiuti e il luogo dove vengono smaltiti.

Questi cassonetti sono anche accessibili per le persone ipovedenti e non vedenti con scritte in rilievo e colori contrastanti, anche grazie a un progetto sviluppato da UICI e dal Comune di Torino (link: https://giornale.uici.it/u-i-ci-torino-accessibilita-delle-ecoisole-smart/ ),  o dalla società AMIAT, gruppo IREN, che da oltre cinquant’anni gestisce ed eroga in modo integrato i servizi di igiene del suolo, raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Torino (link: https://www.amiat.it/azienda/chi-siamo ).

Firenze è un’altra città all’avanguardia da punto di vista dei rifiuti: anche qui, come a Milano e a Torino, verranno implementate diverse tipologie di cassonetti per conferire i rifiuti. Ad esempio, si pensa di abolire la raccolta porta a porta, rendendo comunque i cassonetti accessibili a tutti, dotando i cittadini di una chiavetta che permetterà il giusto conferimento: la chiavetta terrà conto di quanta immondizia produce ogni singola famiglia, facendo pagare la tassa dei rifiuti in maniera adeguata e non con la tassa fissa annuale o mensile. (Link: https://firenze.repubblica.it/cronaca/2022/07/13/news/firenze_alia_rifiuti_smaltimento_raccolta_piano_industriale_20222031-357590979/)

Un’altra iniziativa interessante riguarda il centro storico della città: da sempre, nel centro storico di Firenze, a causa dell’afflusso di migliaia di turisti, i cassonetti sono sempre pieni e difficili da gestire. Per tale motivo, il comune di Firenze ha dotato la città di cassonetti smart che si alimentano ad energia solare. Questi hanno la particolarità di compattare i rifiuti conferiti, aumentando la capienza del recipiente e permettendo il conferimento di un numero maggiore di rifiuti, segnalando, al contempo, con precisione, quando il contenitore è pieno e permettere cosi alla compagnia di svuotare lo stesso evitando giri inutili dei netturbini, diminuendo l’inquinamento, legato a spostamenti inutili. Firenze punta a diventare la città green d’europa entro il prossimo decennio. (Link: https:// www.greenme.it/ambiente/rifiuti-e-riciclaggio/cestini-smart/ )

Anche Roma si sta adeguando e sta partendo un progetto nel quartiere africano, dove verranno installati i cassonetti smart dopo l’estate, e si potranno cosi regolare le tasse per ogni famiglia, in base alla quantità di rifiuti prodotti, come a Torino. (Articolo Romatoday link: https://www.romatoday.it/politica/cassonetti-con-tessera-ecco-dove.html )

Anche Catania avrà le sue innovazioni: grazie al PNRR, è prevista la creazione di cinque nuovi centri comunali di raccolta e di isole ecologiche intelligenti per incoraggiare la raccolta differenziata (link: https://livesicilia.it/isole-ecologicheintelligenti-e-centri-raccolta-piano-da-43-milioni/?refresh_ce ). Così come Reggio Calabria, che avrà le sue eco-isole intelligenti, con operatori dedicati. L’obiettivo del comune è di raggiungere, in due anni, la soglia del 65% della differenziata nel rispetto dei parametri fissati dalla Comunità europea. (link: https://www.reggiotoday.it/cronaca/rifiuti-comune-cassonetti-intelligenti-brunetti-intervista.html ).