Collateralismo. Francesco Rutelli, nella intervista rilasciata a Mario Cianca,
seguita ad assegnare un rilievo alle “file organizzate di
pensionati Cgil, alle primarie” per dire che non siamo fuori
dal vecchio collateralismo e che su questo si fonderebbe la
vittoria di Bersani.

Se Rutelli non vuole convincersi che il collateralismo sia
finito per scelta si fidi perlomeno della mia seguente
interpretazione: la Cgil non è in grado di organizzare un bel
niente in fatto di intervento nella vita politica. Uno degli
effetti del cofferatismo e della sua sconfitta politica è stato
il distacco dei sindacalisti Cgil dalla vita di ogni partito. Ma
non è, questo, un fatto positivo. E’ uno dei guai della Cgil e
della stessa vita politica italiana.

Contratto separato. Suggerisco all?Unità la moderazione degli entusiasmi per eventi come l’assemblea Fiom del 30 ottobre.
Quando si realizza un contratto separato c’è sempre una sconfitta
di chi firma e di chi ne rimane fuori. Sarebbe, pertanto, sempre il
caso di interrogarsi anche su cosa anche di poco si possa essere stato
di sbagliato nella condotta della vicenda.

In quanto all’idea di fare il 6 novembre a Bergamo una manifestazione
in concomitanza della assemblea nazionale che svolgeranno Fim e Uilm
nella medesima città , questa mi sembra semplicemente una pessima idea.